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Siamo a fine gennaio e come ogni fine gennaio arriva il Giorno della Memoria.
Siccome, lo dimostrano anche alcuni post che ho scritto nei giorni scorsi, sembra che la memoria, qui da queste parti, molte persone ce l’abbiano veramente corta, consiglio un paio di letture trovate qui e là.

Il futuro di chi ha memoria di Leonardo

La pallottola di Giulia

Postilla numero uno: in realtà le letture non sono trovate qui e là casualmente, ma trattasi di due blog che consiglio a tutti di seguire.
Postilla numero due: sono fermamente convinto che in molti casi non si tratti di memoria corta ma di vera e propria ignoranza, sia nel senso etimologico del termine che in quello più comune. Molte persone non conoscono i fatti e la storia, vuoi perchè non gli è stata insegnata e vuoi perchè evidentemente non l’hanno ritenuto interessante. Altre persone, invece, e molti politici tra queste, sono ignoranti proprio nel senso che di materia cerebrale, in quei crani, ce n’è veramente poca.
TREVISO – Una 18enne trevigiana, coordinatrice dell’Unione degli Studenti, è stata aggredita mentre viaggiava in treno da due sconosciuti che le hanno disegnato a forza su un braccio una croce celtica. Lo rende noto la stessa Unione degli Studenti (UdS), precisando che la ragazza, Ludovica Bragagnolo, ha presentato alla Polfer una denuncia contro ignoti.



Sono sempre più convinto che ormai Treviso stia diventando un’enclave irrecuperabile. Dopo le brillanti sparate del consigliere comunale leghista che proponeva metodi di rappresaglia per punire gli “extra” che rompevano le scatole agli italiani, ora questi due ignoranti picchiano la ragazza rea di non avere le loro stesse idee politiche.La cosa surreale è che
“I due sconosciuti sarebbero stati attirati dal fatto che la giovane canticchiava “Bella Ciao”.”
È come se io decidessi di prendere a ombrellate nei denti ogni ragazzino del cazzo che becco a canticchiare i Tokyo Hotel. Certo, magari mi è passata più volte per la testa l’idea, ma tra il pensare e l’agire ci dovrebbe essere quella specie di filtro chiamato “buonsenso” aka “rispetto” di cui spesso e volentieri le persone non sono dotate. Se a questo ci aggiungiamo un’ignoranza congenita derivata dal fatto anche solo di proclamarsi nazi nel 2008 il gioco è fatto.
Canti Bella Ciao? E io ti picchio!
Sei negro? Torna a casa tua!
I rumeni? Tutti ladri e stupratori!
Albanesi e marocchini? O spacciano o vendono accendini nelle stazioni!Ma è così complicato il concetto di interculturalità, dico io? Certo, mi rendo conto che certe persone manco la sanno leggere la parola interculturalità ma insomma.



* Un premio a chi coglie la citazione. Senza Googlare, ovviamente!
Non vedevo l’ora. Uno dei pochi concerti per cui stavo veramente tenendo il conto dei giorni che mancavano all’evento. Ieri sera invece, capita che inizio a gironzolare per Myspace e scopro che la data degli Earth a Padova è stata annullata.
Il modo migliore per iniziare alla grande un nuovo anno di concerti sarebbe stato vedere una delle band più influenti e seminali della scena doom/drone e invece, come si suol dire, rimango con un pugno di mosche. Si suol dire così, vero?





«Sarebbe giusto fargli capire come ci si comporta usando gli stessi metodi dei nazisti. Per ogni trevigiano a cui recano danno o disturbo, vengono puniti dieci extracomunitari».

Non sto qui a raccontarvi tutta la storia. Per quella basta leggere l’articolo, sopra linkato, della Tribuna di Treviso.
Al di là delle questioni pratiche, tipo: con che criterio sceglieranno i dieci extracomunitari da punire?
Ne prendono dieci a caso che stanno in prigione e gli impongono pene corporali?
Rastrellano qualche quartiere povero e chi capita capita, basta che sia un “foresto”?
Entrano in una fabbrica a caso nella zona industriale di Treviso e caricano in una camionetta i primi dieci clandestini sottopagati dai nostri imprenditori? Con che criterio stabiliscono quale extracomunitario è papabile di rastrellamento e quale no?
Un americano è extracomunitario; deve temere la frusta del partito leghista? E un cinese? O ci sono delle categorie di extracomunitari preferite per le punizioni?
Dicevo, al di là delle questioni pratiche, è possibile che nessuno dica niente della bestemmia pronunciata da quest’emerito imbecille? È possibile che nessuno si indigni, che nessun politico salti sù? Che non vengano chieste le sue dimissioni?

Credevo di vivere nell’Italia del 2007 e mi ritrovo a leggere un articolo che sarebbe potuto benissimo esser pubblicato nella Germania del 1937, tanta è la leggerezza con cui viene trattato l’argomento. Sembra normale amministrazione. L’extracomunitario ruba, non paga l’affitto, spaccia, stupra le nostre donne e noi per tutta risposta resuscitiamo baffino Hitler e i suoi metodi.
Se la storia è maestra di vita, mi chiedo, qualcuno la studia ancora? A Treviso la insegnano? Qualcuno si ricorda i rastrellamenti che i nazisti fecero anche qui, nel nord-est, per rispondere agli attacchi dei partigini? Mettevano in fila nelle vie dei paesini donne, bambini, anziani, ne prendevano tre per ogni nazista ucciso o ferito dai partigiani e gli sparavano alla nuca.
Nessuno si ricorda o ha studiato di quando eravamo noi italiani ad emigrare in cerca di lavoro, ed eravamo noi a stuprare le donne, ad ammazzare e a rubare, di quando eravamo noi i marocchini o gli albanesi o i rumeni? Di quando in Germania o negli Stati Uniti c’era il problema italiani come ora qui c’è la piaga rumeni?
Esistono paesi, in Europa, ad un paio di ore d’aereo, dove un politico si dimette per esser stato scoperto a non pagare il canone TV. Esistono paesi, come il nostro, nei quali un politico invoca metodi da SS per punire i cittadini stranieri e nessuno dice niente. Ognuno ha quel che si merita.

Una domanda, repentina:
– Da quanto va avanti questa storia?
Lui, tradendo un po’ di nervosismo:
– Quasi tre anni, giorno più e giorno meno.
– Troppi, non trovi? Tre anni e siamo di nuovo al punto di partenza.
– Già. Che dici tu?
– Dico che è ora di crescere e dirsi le cose come stanno. Siamo adulti, non trovi?
– Si, hai ragione. Dobbiamo guardare le cose da un nuovo punto di vista. Dobbiamo smetterla con il prenderci in giro.
– Si. E dico che in tre anni, tre, non abbiamo concluso niente! O quasi. Mi sento male.
– Dai, non fare così! Non è vero!
– Pensaci bene, perdio. Non ci siamo mossi di un millimetro. A cos’è servito tutto questo tempo?
– Si, forse hai ragione. Mi spiace. Soprattutto perchè gran parte della colpa ce l’ho io.
– No, non è vero. Non dire così. Non è un discorso di colpe. È un discorso di obiettivi, di sogni e di forza di volontà. E noi quella non l’abbiamo mai avuta.
– Già. Beh, quindi buona fortuna. Esagero se ti dico buona fortuna?
– No, non esageri. Buona fortuna anche a te. Ne avremo bisogno.

Non sono i Radiohead ad essere orfani delle major, bensì le cazzo di major ad essere orfane dei Radiohead.
Non è una questione di fanatismo, da parte mia, quanto più un guardare la realtà delle cose con una prospettiva concreta ed attuale.
I Radiohead sono, obiettivamente,  una delle più grandi band al mondo; negli anni hanno conquistato una propria statura ed una propria integrità artistica che ora, scaduto il contratto con la EMI, li mette nella posizione di decidere nella più totale libertà, come distribuire e vendere la propria musica e i propri prodotti. “E le etichette tremano”.

Prince Albert scrive:
non è sintomatico che mi chiami come un piercing per il cazzo?
Slave screams scrive:
beh, mica ti chiami prince
Slave screams scrive:
non sei prince, cioè
Prince Albert scrive:
lo potrei diventare acquistando un titolo nobiliare di Sealand
Prince Albert scrive:
così sarei Prince Albert, un piercing del cazzo
Slave screams scrive:
hahah

Prima o poi doveva succedere. Non sono mai andato a vedere gli Smashing Pumpkins dal vivo, ché l’ultima volta che sono venuti in Italia stavo in botta per Master of Puppets e poco altro. Speravo comunque che non mi sarebbe mai più toccato di vederli dal vivo. Perchè le reunion non funzionano, perchè si sente sempre una certa puzza dietro ste cose. E non importa se sono una delle mie band di riferimento, se li ho sempre preferiti a tutta la scena grunge, se Billy è/era una specie di semidio pagano alto e pelato. Non li volevo vedere. Non avevo nemmeno preso il biglietto per il 16 giugno. Salvo poi raccattarne uno aggratis e quindi…
Perchè in fondo so già come andrà a finire. So già che sabato quello scialbo alone di mito che ancora mi circonda i Pumpkins svanirà. Perchè ci saranno cinquantamila persone con gli accendini, con le mani nei capelli, sarà il festival del sing-along. Un immenso karaoke collettivo. Un concerto di Vasco praticamente.
Sarà che prima ci sono gli Incubus e poi gli Aerosmith. Sarà che le nuove canzoni fanno pietà. Boh. Provo la stessa sensazione che si prova prima di andare dal dentista, che ci vai perchè-sai-che-è-la-cosa-giusta ma sotto sotto ti immagini già tra le fiamme degli inferi, a soffrire come un cane.
Sentiremo il duo Billy – Jimmy che macinerà decibel, sfornerà sempreverdi hit e piccole chicche per fan dell’ultima ora e maniaci adoratori delle zucche. Che poi sarei io. Vedremo il nuovo chitarrista, che subito paragoneremo al suo predecessore e ci apparirà anonimo come un disco dei Bloc Party. Faremo la radiografia della nuova bassista, un po più bassina di Melissa e D’Arcy ma a quanto pare messa meglio a carrozzeria.
Ci scambieremo pareri contrastanti sulla scaletta, sulla scenografia, sulle tuniche che manco i Sunn O))), sulle chitarre che ha usato e non ha usato, sui suoni…
Poi si torna a casa, si mette Siamese Dream e si torna sereni.

Indipendente ha confermato la presenza degli Hot Hot Heat all’Independent Day 2007, assieme a NIN, Tool, Maximo Park e Trail of Dead.
Io confermo che, nei tre quarti d’ora in cui suoneranno loro, sarò in coda per il bagno.

del.icio.us

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